Manualmente - il vetro

Nives Marcassoli è fra gli artisti invitati a questa mostra dedicata al vetro d'autore. Importante rassegna di opere d'arte, firmate dai più famosi maestri vetrai dell'arte contemporanea, curata dall'artista e gallerista Jean Blanchaert. Il percorso di visita, con più di cento opere esposte, si snoderà dal giardino alle sale della Villa per concludersi negli spazi del sottotetto.

L'artista

Hot Worked Fused Cast Glass è un processo definito dall’artista Nives Marcassoli con la quale crea suggestivi strati di vetro fuso. Il vetro è il suo mezzo e attraverso l'uso del fuoco lei trasforma questo materiale in tutte le forme, dal vetro tritato in polvere od in lastra, realizza suggestivi pezzi stratificati in cui l'immagine viene intrappolata nel tempo, racchiusa all'interno di ricchi strati di vetro colorato. Per ottenere il movimento sulla superficie dei suoi pezzi e dare alla loro superfice un ondeggiante movimento d'acqua, Nives ha sperimentato e messo a lavorare varie tecniche di fusione e di colatura a caldo del vetro. Il processo è dinamico e intenso, immaginate che versa vetro da crogiolo a 1200° C! Questa piccola lady rocks!

 
 

Tra-sparire

26 ottobre | 17 novembre 2013

Sesto appuntamento presso la 3D Gallery di Venezia Mestre con la rassegna UNIVERSALE, progetto di ricerca ideato e curato da Adolfina De Stefani, in collaborazione con Mismomatic e Segnoperenne.it, come osservatorio sulle tendenze del contemporaneo, focalizzato sul plurilinguismo e sul necessario scambio di saperi propri del particolare momento storico e artistico.
Il ciclo di incontri vuole infatti riallacciarsi idealmente al tema della 55° Biennale di Arte Contemporanea di Venezia divenendo, nel microcosmo dello spazio espositivo e dell’eterogeneità degli eventi che in esso verranno ospitati, metafora del Palazzo Enciclopedico profetizzato dall’artista Marino Auriti e dell’utopia di un luogo immenso e complesso, tempio del fare arte e del produrre spunti di culture condivisibili.
Sabato 26 ottobre 2013 (inizio ore 18,30, con presentazione critica a cura di Silvia Ferrari Lilienau) lo spazio espositivo ospiterà la personale TRA-SPARIRE di Nives Marcassoli.
Tra le molte possibilità che il vetro offre a chi lo plasmi due sono quelle privilegiate nei lavori di Nives Marcassoli, antitetiche e però convergenti: la lettura in trasparenza, e la sparizione dell’immagine inserita nella pasta vitrea. Per lo più mani, o parti del corpo, echi di presenza umana che galleggiano tra acque simulate, che si increspano, cambiano direzione, si raccolgono facendosi più vischiose. Il colore di volta in volta asseconda l'emersione oppure spinge in profondità.
C’è una componente materica forte, nello spessore che Marcassoli sceglie, a volte – nella forma squadrata – come se reiventasse metope di un teatro postmoderno. Nell’equilibrio del profilo contiene l’esuberanza caramellosa del vetro, che è virtù rischiosa, là dove sfugga alla ponderazione. Il rischio è cioè di eccedere in ornamento, e di convertire in melassa il carattere cristallino del vetro.
Marcassoli tratta piuttosto la composizione in vetro come la pittura su tavola i pittori fiamminghi del Quattrocento, quasi procedendo per velature, lasciando emergere gli strati sottostanti nella brillantezza della superficie. 
C’è poi il valore simbolico delle mani, nell’esigenza di far coincidere supporto e contenuto, per una ricerca di schiettezza in cui materiale e frammenti figurativi si sposano. Le mani che affiorano o sembrano allontanarsi parlano delle azioni che compiono, nel loro stringere per affetto o lealtà, nel farsi tramite di relazioni tra simili. Il profilo grafico si immerge nella pienezza del vetro, a sua volta stretto nella geometria secca del perimetro, o comunque trattenuto entro i margini anche irregolari di una bolla variamente espansa. Perché l'idea è semplice, ma il suo peso etico ha complessità ben maggiore, come elaborata è la tecnica messa a punto da Marcassoli, che accosta il disegno e la fusione alla colatura e alla lavorazione manuale a caldo. 
L'esito ha allora consistenza oggettuale, ma anche un'evidenza pittorica, e intende trasmettere un messaggio, sia esso recepito come memento o come sollecitazione di pensiero. Marcassoli lavora dunque in senso materico, iconico e concettuale, per sedimentazioni che crescono e accrescono, a tratti sull'orlo di soluzioni troppo sapide, più spesso prossime a tridimensionalità di echi fossili, che iterandosi in allontanamento progressivo si attenuano, non prima di essersi definitivamente impressi.
Silvia Ferrari Lilienau

3D Gallery
Via Antonio Da Mestre, 31
Venezia Mestre